“Egli raccontò che essi volevano contrabbandare in Svizzera”
La notte dell’8 luglio 1944 i doganieri tedeschi, nel corso dei loro consueti controlli di pattuglia, sorprendono quattro persone sospette in Val di Togno. Due riescono a fuggire, Tommaso Secondo Parolo muore, raggiunto da uno dei due colpi di arma da fuoco sparati per avvertimento e Annibale Parolo viene arrestato, imputato di tentato espatrio clandestino e tentata esportazione abusiva di merci (riso, farina gialla e suole di gomma) e rinchiuso nel carcere di Como. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il 14 agosto 1946, i reati addebitati all’imputato rientrano tra quelli per i quali è stata concessa l’amnistia e perciò il Pretore di Sondrio dichiara di non doversi procedere.
Dettaglio di un’inserzione pubblicitaria relativa a suole di gomma pubblicata sul “Grigione Italiano”
(tratta da M. Mandelli-D. Zoia, La carga. Contrabbando in Valtellina e Valchiavenna, Sondrio 1998, p. 172)
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Copia conforme all’originale del 10 agosto 1944 del verbale del 9 luglio 1944, Sondrio.
Verbale dell’assistente di dogana al Commissario di Zona L. IV° Tirano con la segnalazione sull’azione dell’8 luglio 1944.
ASSo, Pretura di Sondrio, Affari penali, cartella n. 4/1944, fascicolo n. 389.
Si descrivono le circostanze dell’arresto di Annibale Parolo, dell’uccisione accidentale del cognato Tommaso Secondo Parolo e della fuga di altri due, sorpresi in Val di Togno.