“… scorgevano due individui provenienti dalla Svizzera e diretti in Italia”
Il 28 giugno 1944 gli agenti della Guardia di Finanza, durante il consueto servizio di perlustrazione e appostamento, sorprendono al passo del Meden due persone sospette: Gregorio Fancoli e Paolo Della Valle.
Il primo dichiara di essersi recato in Svizzera per acquistare del sale per uso familiare, ma, non avendolo trovato, aveva venduto due fiaschi di vino portati con sé come merce di scambio e si apprestava a rientrare in Italia.
Della Valle, invece, afferma di essere disertore militare dopo l’8 settembre 1943.
I due sono arrestati e condotti in caserma, ma, giunti nei pressi di S. Antonio in Val Fontana, Paolo Della Valle viene ucciso da un colpo di moschetto mentre tenta di fuggire. Gregorio Fancoli è affidato al Comando Militare Germanico di Tirano per l’ulteriore sviluppo delle indagini, e, dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, il 13 agosto 1946, i reati addebitati all’imputato rientrano tra quelli per i quali è stata concessa l’amnistia e perciò il Pretore di Sondrio dichiara di non doversi procedere.
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4 luglio 1944, Ponte in Valtellina.
Processo verbale di denuncia del Comando del Distaccamento di Ponte in Valtellina della Legione territoriale della Guardia di Finanza rep. “del Carroccio” – Milano, nei confronti di Gregorio Fancoli.
ASSo, Pretura di Sondrio, Affari penali, cartella n. 4/1944, fascicolo n. 360.
Si fornisce il resoconto dell’arresto di Gregorio Fancoli e Paolo Della Valle, sorpresi al Passo del Meden, di ritorno dalla Svizzera.
Le prime dichiarazioni rilasciate furono per Fancoli “di essersi recato in Isvizzera il giorno prima per acquistare del sale per uso famigliare” e per Della Valle “di essere disertore militare […] fin dall’8 settembre 1943 e che si recava in Italia per consegnare alcune lettere a persone residenti in Comune di Chiuro e di Ponte Valtellina”.
I due furono perquisiti: “Sottoposti a perquisizione personale il Fancoli veniva trovato in possesso dei seguenti oggetti: £. 2015 – in valuta italiana, franchi 19,40 in valuta svizzera, un sacco alpino contenente tre fiaschi vuoti, un sacchetto di tela vuoto, un maglione di lana, un paio di calze di lana, una piccola roncola tascabile, due pezzetti di pane di segala e un ombrello, mentre al Della Valle venivano rinvenuti: £. 3675 – in valuta italiana, franchi 82,15 in valuta svizzera, n° 7 lettere di provenienza svizzera dirette in Italia, n° 1 quietanza dell’Esattoria Comunale di Chiuro intestata a DELLA VALLE Giacomo fu Antonio di Chiuro, una piccola roncola tascabile, un sacco di juta contenente un maglione di lana, un paio di calze di lana, un ombrello e due fiaschi vuoti”.
Fancoli e Della Valle furono poi condotti in caserma “dopo di avere loro applicate, per misura prudenziale, le catenelle di sicurezza”. Durante un tentativo di fuga, Paolo Della Valle fu ucciso da un colpo di moschetto: “Giunti però nei pressi di S. Antonio in Val Fontana, il Della Valle, sfruttando il terreno in quel punto fortemente scosceso e boscoso, si lanciava decisamente verso il basso allo scopo di riacquistare la libertà. Più volte i finanzieri gli intimavano inutilmente l’alt e, poiché il fuggitivo aveva già guadagnato molto terreno, per impedirne la fuga, il Savelli gli sparava un colpo di moschetto che lo uccideva quasi all’istante”.
5 aprile 1945, Chiuro.
Attestazione del Commissario prefettizio del Comune di Chiuro in merito a Gregorio Fancoli.
ASSo, Pretura di Sondrio, Affari penali, cartella n. 4/1944, fascicolo n. 360.
“Sulle risultanze degli atti d’ufficio e della notorietà pubblica” si attesta “che Fancoli Gregorio di Pietro e di Fancoli Maria, qui nato il 26.10.1914 è attualmente assente dal Comune e dal territorio di esso; egli risulterebbe essere stato tratto in arresto il giorno 29.6.1944 dalla Guardia di Finanza di Ponte in Valtellina in località Val Fontana”.
13 agosto 1946, Sondrio.
Sentenza del Pretore di Sondrio nella causa penale contro Gregorio Fancoli.
ASSo, Pretura di Sondrio, Affari penali, cartella n. 4/1944, fascicolo n. 360.
Il Pretore di Sondrio, Giuseppe Monai, nella causa penale contro “Fancoli Gregorio di Pietro e di Fancoli Maria, nato e residente a Chiuro, imputato di essere espatriato in Svizzera a scopo non politico, senza passaporto o documenti equipollenti, nella notte tra il 27 ed il 28.6.1944, attraverso il passo di Meden (contr. p.p. art. 158 cpv L.P.S.) poiché il reato che si addebita all’imputato è di quelli per i quali è stata concessa amnistia dall’art. 1 del Decreto Presidenziale 22 giugno 1946 n. 4 e poiché all’applicazione del beneficio non ostano i precedenti penali dell’imputato, P.Q.M. visti gli art. 151 c. p. e 1 – 11 Decr. Pres. 22 giugno 1946 n. 4, dichiara non doversi procedere contro l’imputato suddetto per estinzione del reato a lui ascritto, per amnistia”.